Distrazione e velocità elevata: sono le principali cause di morte sulle strade italiane. Lo rivela l’annuale indagine Aci-Istat, presentata nella sede di Lucca dal presidente, Luca Gelli, e dal direttore, Luca Sangiorgio.
Secondo i dati del rapporto Aci-Istat relativi al 2015, pur diminuendo il numero di incidenti e feriti (rispettivamente -1.4% e -1.7% rispetto al 2014), sono aumentati i decessi. È tornato a crescere, per la prima volta del 2001, il numero delle vittime (+1.4% rispetto al 2014).

«Un trend – spiega il direttore Sangiorgio – che si riflette anche in provincia di Lucca: 1878 incidenti, contro i 2036 del 2014, che hanno causato 45 morti (quasi il doppio rispetto ai 26 dell’anno precedente) e 2544 feriti (2694 nel 2014).
«Il comune di Lucca si conferma in testa alla classifica del numero di incidenti (520 con 11 morti), seguito da Viareggio (342 con 5 morti), Camaiore (246 con 5 morti) e Capannori (174 con 6 morti). Ancora una volta la più alta concentrazione di sinistri è stata registrata nei mesi estivi: 635 nel trimestre giugno-agosto, con il picco nel mese di luglio (245)».

Le cause sono ormai tristemente note: mancato rispetto dei segnali (34%) e della distanza di sicurezza (18%), guida distratta (15%) e velocità eccessiva (10%). Comportamenti scorretti e pericolosi che si sono concentrati nei centri abitati e, quindi, sulle strade urbane: 1099, infatti, gli episodi accertati, per un totale di 16 morti e 1429 feriti.

«E’ necessario – commenta il presidente Luca Gelli – sviluppare una nuova coscienza del guidatore. Distrarsi, controllare il cellulare, scrivere messaggi o scattare foto sono comportamenti pericolosi per noi e per gli altri. Nei secondi che togliamo lo sguardo dalla strada, percorriamo centinaia di metri al buio, inconsapevoli di ciò che succede intorno, dei segnali stradali, dei pedoni e degli altri automobilisti».

«Per questo – conclude Gelli – la campagna promossa dall’Aci #GuardaLaStrada #MollaStoTelefono, che ha già avuto importanti testimonial anche a livello nazionale, è di fondamentale importanza: una guida distratta spesso è una guida mortale».

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